Le due anime del paese
Percorrendo Viale San Francesco d'Assisi che conduce al centro (potete utilizzare la mappa di google), scorgerete a sinistra una strada in salita che conduce alla Chiesa dei Cappuccini (Chiesa di San Francesco d’Assisi XVII secolo), vale la pena soffermarsi in questo luogo di pace per una visita: l’occasione potrebbe essere la festa di San Francesco, il 4 ottobre.
Scendendo lungo Corso Umberto (Montecavallo), svoltando a sinistra verso Via del Plebiscito (San Costanzo), ci si ritrova in Piazza Principe di Napoli (Piazza del Comune), vero gioiello di epoca farnesiana: ecco la Fontana Grande (Fontana degli Unicorni, del XVI secolo, opera di Antonio Gentili da Faenza), il Comune (metà XVI secolo) e il Duomo (di epoca successiva, XVII secolo). Sulla piazza si affaccia l’antica Chiesa di Santa Maria del Popolo e a sinistra il caratteristico trittico farnesiano: Via Campana, Via Farnesiana (che conduce a Caprarola) e più nascosta Via del Rosario che cela un piccolo capolavoro del XVII secolo, la Chiesa del SS. Rosario conserva dipinti del XVII – XVIII secolo, l’organo e una pregevole cantoria barocca in legno.
Tornando indietro, verso il Duomo, scoprirete la vista sui Torrioni (Rocca dell’XI – XIV secolo custode dell’antico borgo medievale appartenuta alle varie famiglie che vi si sono succedute: i Prefetti di Vico, gli Anguillara, i Della Rovere e i Farnese) e Palazzo Faccini, proseguendo per un breve tratto provate a suonare alla porta delle Maestre Pie Venerini saranno felici di farvi visitare la Chiesa di Santa Maria del Fiore. Soffermatevi ad osservare il Palazzetto del Guerriero e del Poeta, antica Scuola di Grammatica.
A questo punto potete scegliere di salire subito al Borgo di Sopra, o scendere le scalette sotto l’archetto presso l’Istituto delle suore, ricongiungervi a Via Solferino (i macelli) e di lì a Piazza Vittorio Emanuele II (detta Piazza della nave per la caratteristica forma) dove potete trovare anche l’Ufficio Turistico.
Vi consiglieranno di scendere in Via del Lavatoio (dove c’è un parcheggio) e proseguire verso il Borgo di Sotto, ma se avete un po’ di pazienza ho un altro suggerimento per voi.
Intanto potete attraversare la piazza e visitare la Chiesa romanica di San Sebastiano, (XIII secolo), poi percorrete Via Roma proseguendo sul lato sinistro della strada verso l’arco. A metà via, circa, dopo il forno e prima dell’erboristeria, a sinistra, il Vicolo del montone svelerà una bellissima immagine del campanile della Provvidenza, sembra un quadro. Scendendo le scale si aprirà davanti a voi una veduta d’insieme del borgo medievale costruito su uno sperone di tufo a cui il paese deve probabilmente il suo nome (Rondus Cilio): attraversate il ponticello sul Rio Vicano (emissario del lago di Vico, oggi non più visibile) e vi ritroverete nel cuore del paese, situato tra profonde vallate, com’è descritto nei diari di antichi viaggiatori.
Vi chiedo scusa se vi farò fare al contrario questo percorso, ma valeva la pena abbracciare con lo sguardo l’intero paesaggio dei borghi prima di perdersi nelle vie: è così che ho sempre visto questo paese. Mia nonna abitava lì, in via Roma e lì sono cresciuta, affacciandomi dal balcone della sala, guardando quelle case del borgo e il campanile. Quel paesaggio ha ritmato le ore più belle della mia infanzia.
Salite le scalette del borgo passando sotto la Porta Pentoma del X secolo: quando ancora tutto il resto non esisteva era da lì che si entrava a Ronciglione, è molto suggestivo. Finalmente vi trovate nella piazzetta della Provvidenza, uno dei simboli di Ronciglione, la Chiesetta è stata edificata intorno all’anno Mille ma il campanile, romanico, è risalente ad un’epoca posteriore (XII secolo) e lì vicino è l’antico lavatoio. Ricordo che quand’ero bambina alcune donne usavano ancora andare a lavare nel Rio Vicano, e l’acqua era più abbondante, se vi affacciate dagli archetti vicino alla Chiesa che delimitano il panorama in tanti piccoli quadri potete immaginarle e magari sentire le loro voci.
Dalla Chiesetta della Provvidenza proseguite verso Via Borgo di Sotto per andare alla Piazzetta degli Angeli e visitare la Casa – Museo della Venerabile Suor Mariangela Virgili (XIV secolo), la cui salma riposa nel Duomo di Ronciglione. Lì vicino c’è anche la fontana delle Tre Cannelle. Tornando indietro, da Piazza degli angeli una scala sale al Borgo di Sopra dove si trovano l’Antico Palazzo Comunale XIV – XV secolo e il Campanile di Sant’Andrea (XIV secolo): la Chiesa ormai non esiste più e il cortile, durante il mese d’agosto, si trasforma in un cinema all’aperto sotto il cielo stellato.
Prendetevela con calma, e passeggiando perdetevi tra gli odori e i rumori delle viuzze: il Campanile della Provvidenza sarà il vostro sicuro punto di riferimento!
Uscendo nuovamente da Porta Pentoma e riattraversato il ponticello potete evitare di risalire verso il vicolo: una larga scala conduce all’Arco, la Porta Romana del XVII secolo realizzata su disegno del Vignola.
percorrendo il lungo viale alberato, Viale Garibaldi, arriverete a Piazza Principe di Napoli (il Monumento), per visitare la Chiesa di S. Maria della Pace (XVI secolo).
Se avete ancora un po’ di tempo lasciate che vi guidi lungo il Viale della Stazione, sulla destra della Chiesa, verso il polmone verde del paese. E’ un altro mondo. In estate dopo aver attraversato le strade assolate vi donerà un senso di ristoro. In autunno i colori delle foglie rompono la monotonia del cielo grigio.
Scendendo lungo Corso Umberto (Montecavallo), svoltando a sinistra verso Via del Plebiscito (San Costanzo), ci si ritrova in Piazza Principe di Napoli (Piazza del Comune), vero gioiello di epoca farnesiana: ecco la Fontana Grande (Fontana degli Unicorni, del XVI secolo, opera di Antonio Gentili da Faenza), il Comune (metà XVI secolo) e il Duomo (di epoca successiva, XVII secolo). Sulla piazza si affaccia l’antica Chiesa di Santa Maria del Popolo e a sinistra il caratteristico trittico farnesiano: Via Campana, Via Farnesiana (che conduce a Caprarola) e più nascosta Via del Rosario che cela un piccolo capolavoro del XVII secolo, la Chiesa del SS. Rosario conserva dipinti del XVII – XVIII secolo, l’organo e una pregevole cantoria barocca in legno.
Tornando indietro, verso il Duomo, scoprirete la vista sui Torrioni (Rocca dell’XI – XIV secolo custode dell’antico borgo medievale appartenuta alle varie famiglie che vi si sono succedute: i Prefetti di Vico, gli Anguillara, i Della Rovere e i Farnese) e Palazzo Faccini, proseguendo per un breve tratto provate a suonare alla porta delle Maestre Pie Venerini saranno felici di farvi visitare la Chiesa di Santa Maria del Fiore. Soffermatevi ad osservare il Palazzetto del Guerriero e del Poeta, antica Scuola di Grammatica.
A questo punto potete scegliere di salire subito al Borgo di Sopra, o scendere le scalette sotto l’archetto presso l’Istituto delle suore, ricongiungervi a Via Solferino (i macelli) e di lì a Piazza Vittorio Emanuele II (detta Piazza della nave per la caratteristica forma) dove potete trovare anche l’Ufficio Turistico.
Vi consiglieranno di scendere in Via del Lavatoio (dove c’è un parcheggio) e proseguire verso il Borgo di Sotto, ma se avete un po’ di pazienza ho un altro suggerimento per voi.
Intanto potete attraversare la piazza e visitare la Chiesa romanica di San Sebastiano, (XIII secolo), poi percorrete Via Roma proseguendo sul lato sinistro della strada verso l’arco. A metà via, circa, dopo il forno e prima dell’erboristeria, a sinistra, il Vicolo del montone svelerà una bellissima immagine del campanile della Provvidenza, sembra un quadro. Scendendo le scale si aprirà davanti a voi una veduta d’insieme del borgo medievale costruito su uno sperone di tufo a cui il paese deve probabilmente il suo nome (Rondus Cilio): attraversate il ponticello sul Rio Vicano (emissario del lago di Vico, oggi non più visibile) e vi ritroverete nel cuore del paese, situato tra profonde vallate, com’è descritto nei diari di antichi viaggiatori.
Vi chiedo scusa se vi farò fare al contrario questo percorso, ma valeva la pena abbracciare con lo sguardo l’intero paesaggio dei borghi prima di perdersi nelle vie: è così che ho sempre visto questo paese. Mia nonna abitava lì, in via Roma e lì sono cresciuta, affacciandomi dal balcone della sala, guardando quelle case del borgo e il campanile. Quel paesaggio ha ritmato le ore più belle della mia infanzia.
Salite le scalette del borgo passando sotto la Porta Pentoma del X secolo: quando ancora tutto il resto non esisteva era da lì che si entrava a Ronciglione, è molto suggestivo. Finalmente vi trovate nella piazzetta della Provvidenza, uno dei simboli di Ronciglione, la Chiesetta è stata edificata intorno all’anno Mille ma il campanile, romanico, è risalente ad un’epoca posteriore (XII secolo) e lì vicino è l’antico lavatoio. Ricordo che quand’ero bambina alcune donne usavano ancora andare a lavare nel Rio Vicano, e l’acqua era più abbondante, se vi affacciate dagli archetti vicino alla Chiesa che delimitano il panorama in tanti piccoli quadri potete immaginarle e magari sentire le loro voci.
Dalla Chiesetta della Provvidenza proseguite verso Via Borgo di Sotto per andare alla Piazzetta degli Angeli e visitare la Casa – Museo della Venerabile Suor Mariangela Virgili (XIV secolo), la cui salma riposa nel Duomo di Ronciglione. Lì vicino c’è anche la fontana delle Tre Cannelle. Tornando indietro, da Piazza degli angeli una scala sale al Borgo di Sopra dove si trovano l’Antico Palazzo Comunale XIV – XV secolo e il Campanile di Sant’Andrea (XIV secolo): la Chiesa ormai non esiste più e il cortile, durante il mese d’agosto, si trasforma in un cinema all’aperto sotto il cielo stellato.
Prendetevela con calma, e passeggiando perdetevi tra gli odori e i rumori delle viuzze: il Campanile della Provvidenza sarà il vostro sicuro punto di riferimento!
Uscendo nuovamente da Porta Pentoma e riattraversato il ponticello potete evitare di risalire verso il vicolo: una larga scala conduce all’Arco, la Porta Romana del XVII secolo realizzata su disegno del Vignola.
percorrendo il lungo viale alberato, Viale Garibaldi, arriverete a Piazza Principe di Napoli (il Monumento), per visitare la Chiesa di S. Maria della Pace (XVI secolo).
Se avete ancora un po’ di tempo lasciate che vi guidi lungo il Viale della Stazione, sulla destra della Chiesa, verso il polmone verde del paese. E’ un altro mondo. In estate dopo aver attraversato le strade assolate vi donerà un senso di ristoro. In autunno i colori delle foglie rompono la monotonia del cielo grigio.
Sul sito del comune, nella galleria fotografica, troverete numerose immagini.
Anche nei Luoghi del mio paese pubblicherò alcune immagini.
Anche nei Luoghi del mio paese pubblicherò alcune immagini.