"E noi abbiamo creduto all'Amore"
La notizia è arrivata venerdì mattina, Chiara è in cielo.
Difficile esprimere la commozione.
Gli sms degli amici che continuavano ad arrivare, il tam tam ha fatto il giro del mondo.
Ieri migliaia di persone a Roma, alla Basilica di San Paolo fuori le mura, hanno potuto salutare Chiara, giunta al termine del viaggio terreno, e dirle Grazie per l'Amore ricevuto.
Anch'io ero là, sul prato dietro la Basilica, dove sono stati allestiti i maxischermi che hanno permesso di seguire tutta la cerimonia.
E' stato bellissimo, il dolore e la commozione che sentivamo ci ha lasciato anche la serenità e la consapevolezza di voler portare avanti, in una libera scelta d'Amore, l'Ideale che ha animato la sua vita.
Permettetemi un breve ricordo di Chiara e del suo viaggio.
Siamo a Trento, nel 1943, c'è la guerra e mentre tutto intorno crolla, e degli Ideali umani restano solo macerie, Chiara e le prime compagne si chiedono se ci sia un'Ideale che le bombe non possono far crollare, si c'è: Dio Amore. Decidono di sceglierlo come Ideale della loro vita.
Iniziano con semplicità ad amare concretamente le persone che le circondano, soprattutto i poveri, e fanno esperienza della Provvidenza di Dio. Sempre più si sentono animate dal desiderio di portare a tutti la loro scoperta, tanti le seguono, Trento non basta più, cominciano a partire per l'Italia, poi l'Europa e il mondo per dire a tutti: Dio ti ama immensamente!
Una Parola fra tutte quelle del Vangelo colpisce Chiara e le prime compagne, il Testamento di Gesù, che prima di morire chiede al Padre: "che tutti siano una cosa sola".
Per la realizzazione del testamento di Gesù offrono la loro vita. Ma come realizzare questo testamento divino?
Il grido di Gesù sulla Croce: "Padre, peché mi hai abbandonato?" è come un sigillo impresso nell'anima di Chiara: Gesù Abbandonato, lo Sposo della vita, il cui Volto amerà profondamente in ogni divisione, in ogni situazione di dolore, di povertà, di abbandono, di assenza di Dio, è Lui la chiave per realizzare l'Unità tra tutti, perché il mondo creda.
E l'Ideale si diffonde in tutto il mondo in 182 nazioni, non solo tra i cattolici, ma tra i cristiani anglicani, ortodossi, evangelico-luterani ecc., tra gli ebrei, i buddhisti, i musulmani, gli indù, si apre il dialogo con i vari movimenti cattolici e persino con chi, pur non avendo una fede religiosa ha in comune gli stessi valori.
Per tutti c'è un posto, bambini, ragazzi, giovani, adulti, religiosi, famiglie, tutti quelli che l'hanno conosciuta hanno potuto sperimentare l'Amore personale di Chiara, l'attenzione profonda per ciascuno. Passione per Dio, passione per l'uomo.
Una volta ha detto: se dovessimo morire oggi vorremmo che sulla nostra tomba non fosse scritto il nostro nome, ma solo: "E noi abbiamo creduto all'Amore".
E' difficile esprimere la ricchezza di una vita in poche parole, e il mio vuole essere solo un grazie, e un personale ciao a Chiara.
Difficile esprimere la commozione.
Gli sms degli amici che continuavano ad arrivare, il tam tam ha fatto il giro del mondo.
Ieri migliaia di persone a Roma, alla Basilica di San Paolo fuori le mura, hanno potuto salutare Chiara, giunta al termine del viaggio terreno, e dirle Grazie per l'Amore ricevuto.
Anch'io ero là, sul prato dietro la Basilica, dove sono stati allestiti i maxischermi che hanno permesso di seguire tutta la cerimonia.
E' stato bellissimo, il dolore e la commozione che sentivamo ci ha lasciato anche la serenità e la consapevolezza di voler portare avanti, in una libera scelta d'Amore, l'Ideale che ha animato la sua vita.
Permettetemi un breve ricordo di Chiara e del suo viaggio.
Siamo a Trento, nel 1943, c'è la guerra e mentre tutto intorno crolla, e degli Ideali umani restano solo macerie, Chiara e le prime compagne si chiedono se ci sia un'Ideale che le bombe non possono far crollare, si c'è: Dio Amore. Decidono di sceglierlo come Ideale della loro vita.
Iniziano con semplicità ad amare concretamente le persone che le circondano, soprattutto i poveri, e fanno esperienza della Provvidenza di Dio. Sempre più si sentono animate dal desiderio di portare a tutti la loro scoperta, tanti le seguono, Trento non basta più, cominciano a partire per l'Italia, poi l'Europa e il mondo per dire a tutti: Dio ti ama immensamente!
Una Parola fra tutte quelle del Vangelo colpisce Chiara e le prime compagne, il Testamento di Gesù, che prima di morire chiede al Padre: "che tutti siano una cosa sola".
Per la realizzazione del testamento di Gesù offrono la loro vita. Ma come realizzare questo testamento divino?
Il grido di Gesù sulla Croce: "Padre, peché mi hai abbandonato?" è come un sigillo impresso nell'anima di Chiara: Gesù Abbandonato, lo Sposo della vita, il cui Volto amerà profondamente in ogni divisione, in ogni situazione di dolore, di povertà, di abbandono, di assenza di Dio, è Lui la chiave per realizzare l'Unità tra tutti, perché il mondo creda.
E l'Ideale si diffonde in tutto il mondo in 182 nazioni, non solo tra i cattolici, ma tra i cristiani anglicani, ortodossi, evangelico-luterani ecc., tra gli ebrei, i buddhisti, i musulmani, gli indù, si apre il dialogo con i vari movimenti cattolici e persino con chi, pur non avendo una fede religiosa ha in comune gli stessi valori.
Per tutti c'è un posto, bambini, ragazzi, giovani, adulti, religiosi, famiglie, tutti quelli che l'hanno conosciuta hanno potuto sperimentare l'Amore personale di Chiara, l'attenzione profonda per ciascuno. Passione per Dio, passione per l'uomo.
Una volta ha detto: se dovessimo morire oggi vorremmo che sulla nostra tomba non fosse scritto il nostro nome, ma solo: "E noi abbiamo creduto all'Amore".
E' difficile esprimere la ricchezza di una vita in poche parole, e il mio vuole essere solo un grazie, e un personale ciao a Chiara.
La rivista Città Nuova ha dedicato uno speciale interamente a Chiara.
Elisabetta
Anche sul sito del Movimento dei Focolari e nella galleria fotografica potete trovare notizie e foto su di lei.
Elisabetta
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