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Pimpa
"Though nothing can bring back the hour
Of splendour in the grass, of glory in the flower;
We will grieve not, rather find
Strength in what remains behind"...

Wordsworth,Ode:
INTIMATIONS OF IMMORTALITY FROM RECOLLECTIONS OF EARLY CHILDHOOD

sabato 8 dicembre 2007

Fra Via Francigena e Via Cassia. Pellegrini e viaggiatori nella Tuscia

Giovedì pomeriggio si sono aperti nell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, i lavori del convegno: “Fra Via Francigena e Via Cassia. Pellegrini e viaggiatori nella Tuscia”.
Interessanti tutti gli interventi: da apprezzare l’apertura dell’Università al dialogo con gli enti locali per lo sviluppo del territorio.
L’architetto Sandro Polci, sottolineando un passaggio dell’intervento di Mons. Chiarinelli sull’accasamento e la stanzialità nevrotica di chi non vuol vedere cosa ha a disposizione, ha evidenziato gli strumenti per la valorizzazione della Via Francigena.
La Prof. Radulet ha poi proposto un suo studio: “D. Caetano de Sousa sulla Via Francigena e la sua Guida del buon viaggiatore”.
Purtroppo non ho potuto ascoltare questi ultimi contributi.
I lavori del convegno sono ripresi venerdì mattina alle 9, presieduti da Massimiliano Vinci, della Confraternita dei Romei sulla Via Francigena, che si è definito un camminatore sulla Via Francigena.
Si sono succeduti i contributi del Maestro Piero Caraba, del Conservatorio di Perugia e Direttore della Camerata Polifonica Viterbese e del Prof. Carlo La Bella, Storico dell’arte dell’Istituto Nazionale di Studi Romani.
Il Maestro Caraba ci ha introdotto nell’affascinante mondo delle Danze sacre invenzione dei pellegrini.
Oggi si fruisce della musica nel camminare, un tempo si produceva durante il cammino, come testimoniano preziosi codici: Codex Calistinus prodotto nel XII secolo in Borgogna che era una guida del pellegrino, le Cantigas de Santa Maria del XIII secolo e il Llibre Vermell de Montserrat (il Libro Rosso di Montserrat) pubblicato nel 1947 con una copertina rossa a cui deve il suo titolo: redatto nel 1399, raccoglie i miracoli attribuiti alla Vergine di Montserrat ma anche canzoni polifoniche e danze, di difficile esecuzione, destinate all’intrattenimento dei pellegrini che giungevano nel Monastero il giorno precedente alle funzioni, un po’ come succede oggi in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù.
La musica che accompagnava le danze sacre doveva essere consona alla situazione e al luogo. Si trattava dunque di stabilire il confine tra musica sacra e profana. Un problema molto sentito all’epoca.
Non poteva essere musica sacra (troppo noiosa per essere danzata) né musica profana, non adatta al contesto. Si trovò, quindi, una soluzione intelligente: adattare alla musica popolare dei testi sacri in modo che le danze fossero accompagnate da un testo sacro e una musica funzionale all’utilizzo.
I monaci e la Schola Cantorum intonavano queste composizioni. La stanchezza dei pellegrini era una stanchezza attiva, che produceva energia, con il conseguente bisogno di muoversi, o piuttosto poteva essere un’attività di defaticamento o un modo per esorcizzare la fatica.
Il Prof. La Bella ci ha poi illustrato le Guide per il pellegrino nella Roma della Controriforma: il caso di Francesco Maria Torrigio.
L’età di Papa Paolo V Borghese non fu caratterizzata da eventi giubilari ma da una copiosa attività editoriale, caratterizzata in particolare da guide per i pellegrini che permettevano loro di conoscere la realtà della città che li accoglieva. “Le Sacre Grotte Vaticane” del Torrigio sono straordinariamente moderne nell’impostazione, si tratta, infatti, di una vera e propria guida museale che mostra varie fasi della costruzione della Basilica di San Pietro e propone un itinerario di visita particolareggiato alle Grotte Vaticane.
Cercherò di dare spazio anche ad altri contributi sebbene non mi sia stato possibile seguire tutti i lavori del convegno.
La Camerata polifonica viterbese, diretta dal Maestro Piero Caraba, ha poi eseguito, a conclusione della giornata, nell’Auditorium dell’Università, il Concerto Musica in Cammino con musiche tratte dai Carmina Burana, dal Laudario Cortonese, dalle Cantigas de Santa Maria, dal Llibre Vermell de Montserrat, dal Cancionero de Uppsala e da La Bomba.

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