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Pimpa
"Though nothing can bring back the hour
Of splendour in the grass, of glory in the flower;
We will grieve not, rather find
Strength in what remains behind"...

Wordsworth,Ode:
INTIMATIONS OF IMMORTALITY FROM RECOLLECTIONS OF EARLY CHILDHOOD

sabato 15 settembre 2007

La Riserva Naturale del Lago di Vico compie quest’anno il quarto di secolo

La Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico fa parte dei Parchi e delle Aree Protette della Regione Lazio. Si estende per circa 3200 ettari ed è costituita da rigogliose zone boschive, noccioleti e castagneti. E’ di una bellezza seducente in ogni momento dell’anno.
Viaggio spesso da Viterbo e percorrendo la Cassia Cimina ancora, dopo anni, resto spesso incantata dalla natura intatta e scorci paesaggistici incantevoli. Scendendo dalla montagna, lasciato alle spalle il Passo del Cimino, lo sguardo spazia verso il Monte Soratte e nelle giornate limpide si può scorgere l’Appennino.
Se si è fortunati è possibile incontrare gli abitanti del bosco, ma per questo permettetemi un invito alla prudenza nella guida. Una notte, rientrando in macchina da Viterbo con degli amici, una volpe ha attraversato d’improvviso la strada e si è voltata per un istante verso di noi lanciandoci uno sguardo veloce, con quegli occhi gialloverdi quasi fosforescenti, prima di sparire di nuovo nel bosco: è stato emozionante e quella notte è nato il primo germe dell'homme des rêves. A volte capita che gli amanti della guida veloce non facciano in tempo ad evitare le volpi o gli istrici lasciandoli sul manto stradale, rischiando di farsi male se, invece, è un cinghiale ad attraversare la strada dietro la curva.
In inverno la strada resta bloccata dalla neve ma quando viene liberato il percorso, le rare macchine, avvolte dal silenzio, si trovano immerse in un paesaggio fiabesco fra gli alberi spogli coperti di trine e merletti di cristallo.
Alle pendici dei Monti Cimini (Gapina Silva li chiamava Virgilio) si scorge finalmente il Lago di Vico, ospitato in un cratere vulcanico (la cui attività eruttiva è ormai cessata da 100.000 anni), dalla curiosa forma a ferro di cavallo. E’ circondato dai Monti: il Monte Venere gli offre una sponda a Nord e sul lato opposto si affaccia il Monte Fogliano. Il tramonto sul lago è uno spettacolo indimenticabile.
D’estate le sue rive si affollano di bagnanti e i ristoranti offrono specialità come il coregone arrosto o alla griglia e il persico reale frittodorato (le acque del lago sono popolate da numerose specie di pesci: il luccio, la tinca e l’anguilla, il lattarino, oltre il coregone e il persico reale), a settembre ritrova il silenzio e i colori dell’autunno. Ci sono diversi sentieri naturalistici ed escursionistici per passeggiate a piedi ma anche a cavallo e in bicicletta; tra i Sentieri Natura uno è attrezzato per i non vedenti. E' anche possibile prenotare delle visite guidate.
Qui potete trovare tutta la mappa della riserva e i sentieri.
Già durante l’estate, muniti di un cannocchiale, si può ammirare lo svasso maggiore (che nidifica nella zona palustre ed è il simbolo della Riserva) e altri residenti del lago. D’inverno vi trovano rifugio le folaghe, anatre selvatiche di varie specie e il falco di palude, per citarne solo alcuni.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito della riserva.
Buon viaggio!!!
Pimpa

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