Benvenuti

Cari viaggiatori,
benvenuti nel blog di pimpaviaggi.
Mi piacerebbe che questo fosse un blog interattivo potete: postare i vostri viaggi reali, immaginari e quelli nel tempo dei ricordi. Troveranno posto i viaggi nel mondo della letteratura, della scrittura, e citazioni tratti dai diari dei “turisti” di tanto tempo fa…
C'è anche una Photogallery!
La proprietà intellettuale dei testi e delle foto (salvo dov'è diversamente specificato) è dell'autrice di questo blog, perciò vi invito a non utilizzarli senza la mia autorizzazione.
Potete contattarmi alla casella pimpa.pimpa@gmail.com
Grazie a tutti e buon viaggio!
Pimpa
"Though nothing can bring back the hour
Of splendour in the grass, of glory in the flower;
We will grieve not, rather find
Strength in what remains behind"...

Wordsworth,Ode:
INTIMATIONS OF IMMORTALITY FROM RECOLLECTIONS OF EARLY CHILDHOOD

mercoledì 19 settembre 2007

Le due anime del paese

Percorrendo Viale San Francesco d'Assisi che conduce al centro (potete utilizzare la mappa di google), scorgerete a sinistra una strada in salita che conduce alla Chiesa dei Cappuccini (Chiesa di San Francesco d’Assisi XVII secolo), vale la pena soffermarsi in questo luogo di pace per una visita: l’occasione potrebbe essere la festa di San Francesco, il 4 ottobre.
Scendendo lungo Corso Umberto (Montecavallo), svoltando a sinistra verso Via del Plebiscito (San Costanzo), ci si ritrova in Piazza Principe di Napoli (Piazza del Comune), vero gioiello di epoca farnesiana: ecco la Fontana Grande (Fontana degli Unicorni, del XVI secolo, opera di Antonio Gentili da Faenza), il Comune (metà XVI secolo) e il Duomo (di epoca successiva, XVII secolo). Sulla piazza si affaccia l’antica Chiesa di Santa Maria del Popolo e a sinistra il caratteristico trittico farnesiano: Via Campana, Via Farnesiana (che conduce a Caprarola) e più nascosta Via del Rosario che cela un piccolo capolavoro del XVII secolo, la Chiesa del SS. Rosario conserva dipinti del XVII – XVIII secolo, l’organo e una pregevole cantoria barocca in legno.
Tornando indietro, verso il Duomo, scoprirete la vista sui Torrioni (Rocca dell’XI – XIV secolo custode dell’antico borgo medievale appartenuta alle varie famiglie che vi si sono succedute: i Prefetti di Vico, gli Anguillara, i Della Rovere e i Farnese) e Palazzo Faccini, proseguendo per un breve tratto provate a suonare alla porta delle Maestre Pie Venerini saranno felici di farvi visitare la Chiesa di Santa Maria del Fiore. Soffermatevi ad osservare il Palazzetto del Guerriero e del Poeta, antica Scuola di Grammatica.
A questo punto potete scegliere di salire subito al Borgo di Sopra, o scendere le scalette sotto l’archetto presso l’Istituto delle suore, ricongiungervi a Via Solferino (i macelli) e di lì a Piazza Vittorio Emanuele II (detta Piazza della nave per la caratteristica forma) dove potete trovare anche l’Ufficio Turistico.
Vi consiglieranno di scendere in Via del Lavatoio (dove c’è un parcheggio) e proseguire verso il Borgo di Sotto, ma se avete un po’ di pazienza ho un altro suggerimento per voi.
Intanto potete attraversare la piazza e visitare la Chiesa romanica di San Sebastiano, (XIII secolo), poi percorrete Via Roma proseguendo sul lato sinistro della strada verso l’arco. A metà via, circa, dopo il forno e prima dell’erboristeria, a sinistra, il Vicolo del montone svelerà una bellissima immagine del campanile della Provvidenza, sembra un quadro. Scendendo le scale si aprirà davanti a voi una veduta d’insieme del borgo medievale costruito su uno sperone di tufo a cui il paese deve probabilmente il suo nome (Rondus Cilio): attraversate il ponticello sul Rio Vicano (emissario del lago di Vico, oggi non più visibile) e vi ritroverete nel cuore del paese, situato tra profonde vallate, com’è descritto nei diari di antichi viaggiatori.
Vi chiedo scusa se vi farò fare al contrario questo percorso, ma valeva la pena abbracciare con lo sguardo l’intero paesaggio dei borghi prima di perdersi nelle vie: è così che ho sempre visto questo paese. Mia nonna abitava lì, in via Roma e lì sono cresciuta, affacciandomi dal balcone della sala, guardando quelle case del borgo e il campanile. Quel paesaggio ha ritmato le ore più belle della mia infanzia.
Salite le scalette del borgo passando sotto la Porta Pentoma del X secolo: quando ancora tutto il resto non esisteva era da lì che si entrava a Ronciglione, è molto suggestivo. Finalmente vi trovate nella piazzetta della Provvidenza, uno dei simboli di Ronciglione, la Chiesetta è stata edificata intorno all’anno Mille ma il campanile, romanico, è risalente ad un’epoca posteriore (XII secolo) e lì vicino è l’antico lavatoio. Ricordo che quand’ero bambina alcune donne usavano ancora andare a lavare nel Rio Vicano, e l’acqua era più abbondante, se vi affacciate dagli archetti vicino alla Chiesa che delimitano il panorama in tanti piccoli quadri potete immaginarle e magari sentire le loro voci.
Dalla Chiesetta della Provvidenza proseguite verso Via Borgo di Sotto per andare alla Piazzetta degli Angeli e visitare la Casa – Museo della Venerabile Suor Mariangela Virgili (XIV secolo), la cui salma riposa nel Duomo di Ronciglione. Lì vicino c’è anche la fontana delle Tre Cannelle. Tornando indietro, da Piazza degli angeli una scala sale al Borgo di Sopra dove si trovano l’Antico Palazzo Comunale XIV – XV secolo e il Campanile di Sant’Andrea (XIV secolo): la Chiesa ormai non esiste più e il cortile, durante il mese d’agosto, si trasforma in un cinema all’aperto sotto il cielo stellato.
Prendetevela con calma, e passeggiando perdetevi tra gli odori e i rumori delle viuzze: il Campanile della Provvidenza sarà il vostro sicuro punto di riferimento!
Uscendo nuovamente da Porta Pentoma e riattraversato il ponticello potete evitare di risalire verso il vicolo: una larga scala conduce all’Arco, la Porta Romana del XVII secolo realizzata su disegno del Vignola.
percorrendo il lungo viale alberato, Viale Garibaldi, arriverete a Piazza Principe di Napoli (il Monumento), per visitare la Chiesa di S. Maria della Pace (XVI secolo).
Se avete ancora un po’ di tempo lasciate che vi guidi lungo il Viale della Stazione, sulla destra della Chiesa, verso il polmone verde del paese. E’ un altro mondo. In estate dopo aver attraversato le strade assolate vi donerà un senso di ristoro. In autunno i colori delle foglie rompono la monotonia del cielo grigio.


Sul sito del comune, nella galleria fotografica, troverete numerose immagini.
Anche nei Luoghi del mio paese pubblicherò alcune immagini.
Visitate anche la Photogallery

Pimpa

Alle pendici del vulcano

Ripresa la Cassia Cimina in direzione Roma, lungo le pareti esterne dell’antico vulcano che ospita nel cratere il lago omonimo, si adagia Ronciglione (8000 abitanti): una cittadina situata tra profonde vallate così, un tempo, la descrivevano i viaggiatori, che vi giungevano stanchi a causa dell’asprezza del monte.
A Ronciglione le vie e le piazze hanno un soprannome ed è quello che vi consiglio di utilizzare per chiedere informazioni ai ronciglionesi.
Appena lasciato il lago alle spalle, lì dove la strada pare tirare un attimo il fiato prima della lunga discesa che corre giù, verso il paese, appare sulla destra la località Poggio Cavaliere che conserva antiche testimonianze di epoca romana.
Scendendo a valle, troverete a sinistra Via delle Cartiere, lì si trova la Ferriera risalente al XV secolo, l’Antica Ramiera del XIV secolo e la Torre dei Piombini del XVI. Nel 1537 Paolo III Farnese incluse Ronciglione nel Ducato di Castro, fu un periodo fecondo: sorsero le cartiere e le ferriere, ma anche ramiere e stamperie. A questo periodo risalgono la Chiesa della Pace, bellissimo Santuario mariano che si trova alla fine del paese, la Fontana Grande, il Comune, la Zecca e quello che affettuosamente viene chiamato l’Arco (la Porta Romana che divide Via Roma da Viale Garibaldi).
Tornati sulla strada principale (viale San Francesco d’Assisi), un bivio alla vostra destra indica la strada per Roma che passa fuori del centro. Al turista curioso e capace di apprezzare perle nascoste e meno note la strada che attraversa l’abitato può svelare però delle vere sorprese.

sabato 15 settembre 2007

La Riserva Naturale del Lago di Vico compie quest’anno il quarto di secolo

La Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico fa parte dei Parchi e delle Aree Protette della Regione Lazio. Si estende per circa 3200 ettari ed è costituita da rigogliose zone boschive, noccioleti e castagneti. E’ di una bellezza seducente in ogni momento dell’anno.
Viaggio spesso da Viterbo e percorrendo la Cassia Cimina ancora, dopo anni, resto spesso incantata dalla natura intatta e scorci paesaggistici incantevoli. Scendendo dalla montagna, lasciato alle spalle il Passo del Cimino, lo sguardo spazia verso il Monte Soratte e nelle giornate limpide si può scorgere l’Appennino.
Se si è fortunati è possibile incontrare gli abitanti del bosco, ma per questo permettetemi un invito alla prudenza nella guida. Una notte, rientrando in macchina da Viterbo con degli amici, una volpe ha attraversato d’improvviso la strada e si è voltata per un istante verso di noi lanciandoci uno sguardo veloce, con quegli occhi gialloverdi quasi fosforescenti, prima di sparire di nuovo nel bosco: è stato emozionante e quella notte è nato il primo germe dell'homme des rêves. A volte capita che gli amanti della guida veloce non facciano in tempo ad evitare le volpi o gli istrici lasciandoli sul manto stradale, rischiando di farsi male se, invece, è un cinghiale ad attraversare la strada dietro la curva.
In inverno la strada resta bloccata dalla neve ma quando viene liberato il percorso, le rare macchine, avvolte dal silenzio, si trovano immerse in un paesaggio fiabesco fra gli alberi spogli coperti di trine e merletti di cristallo.
Alle pendici dei Monti Cimini (Gapina Silva li chiamava Virgilio) si scorge finalmente il Lago di Vico, ospitato in un cratere vulcanico (la cui attività eruttiva è ormai cessata da 100.000 anni), dalla curiosa forma a ferro di cavallo. E’ circondato dai Monti: il Monte Venere gli offre una sponda a Nord e sul lato opposto si affaccia il Monte Fogliano. Il tramonto sul lago è uno spettacolo indimenticabile.
D’estate le sue rive si affollano di bagnanti e i ristoranti offrono specialità come il coregone arrosto o alla griglia e il persico reale frittodorato (le acque del lago sono popolate da numerose specie di pesci: il luccio, la tinca e l’anguilla, il lattarino, oltre il coregone e il persico reale), a settembre ritrova il silenzio e i colori dell’autunno. Ci sono diversi sentieri naturalistici ed escursionistici per passeggiate a piedi ma anche a cavallo e in bicicletta; tra i Sentieri Natura uno è attrezzato per i non vedenti. E' anche possibile prenotare delle visite guidate.
Qui potete trovare tutta la mappa della riserva e i sentieri.
Già durante l’estate, muniti di un cannocchiale, si può ammirare lo svasso maggiore (che nidifica nella zona palustre ed è il simbolo della Riserva) e altri residenti del lago. D’inverno vi trovano rifugio le folaghe, anatre selvatiche di varie specie e il falco di palude, per citarne solo alcuni.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito della riserva.
Buon viaggio!!!
Pimpa

giovedì 13 settembre 2007

Un errore in Google Maps

Cari viaggiatori,
quanti di voi conoscono la bellissima Riserva Naturale del Lago di Vico in provincia di Viterbo? Potete cercare nelle mappe di google e troverete... il
Lago di Vico (il Lago di Vicolo non esiste!)

Pimpa

martedì 11 settembre 2007

DIMMI DI PIU': Petizione dei Medici Senza Frontiere

Cari amici,
vi segnalo l'iniziativa dimmi di più dei Medici Senza Frontiere (sito italiano).
La petizione è rivolta alle reti televisive, affinchè l'informazione sia globale e non riguardi solo l'Occidente.
I direttori dei TG sostengono che notizie che non riguardano gli occidentali (noi) non "emozionano", quindi non si danno, perchè non fanno "audience".
Per chi desidera saperne di più e avere informazioni più complete e veritiere da tutto (proprio tutto) il mondo, può aderire all'iniziativa firmando online.
Bastano 2 minuti.

Scuola di lingue EF Education

Cari viaggiatori,
vi segnalo un link interessante per chi vuole viaggiare conoscendo le lingue: la scuola EF Education, organizza corsi di lingue per ragazzi, giovani, studenti, adulti e professionisti.
E' una scuola riconosciuta dagli alti organi istituzionali.
E’ possibile, inoltre, usufruire di materiale gratuito dal sito utilizzando metti alla prova il tuo inglese.
Buon viaggio a tutti!
Pimpa

Bentornati

Cari amici,
bentornati! Beh forse tanti di voi sono tornati già da un pò, io invece solo oggi.
Vi scriverò presto!
Pimpa